Nella profonda e larga gola situata in prossimità di Kiev, nota come Babij Jar, fra il 29 e il 30 settembre 1941 le truppe tedesche sterminarono, a colpi d'arma da fuoco, 33.771 ebrei. Si tratta del più grave eccidio commesso durante il secondo conflitto mondiale. Durante e dopo la guerra il territorio fu modificato, ridisegnato o riconvertito con l'obiettivo di rimuovere i segni fisici del genocidio. Di fronte alla volontà di cancellazione del luogo, oggi pressoché definitiva, un ruolo centrale nel processo di trasmissione dei fatti storici, già a partire dalla fine degli anni quaranta, lo ebbero le arti. Prosa e poesia, musica, architettura e pittura hanno dato forma a una sorta di testo collettivo - sapientemente analizzato nel libro - grazie al quale l'evento ha potuto conservarsi nonostante le censure, le repressioni, le profanazioni di un regime che non intendeva accettare l'idea che nella guerra contro i popoli sovietici ci fosse stata una "guerra speciale" contro gli ebrei.
Подробности
Тема
Шифр хран
2020-0786
Автор
Salomoni, Antonella
Место издания
Bologna
Издательство
Il Mulino
Год
2019
Страницы
350 pages, 16 unnumbered pages of plates
Наличие иллюстраций
illustrations, facsimiles, portraits
Язык
Italian
ISBN
9788815283986
Примечания
This book was donated to the Yad Vashem Library in memory of Yehuda Schwarzbaum (1930-2011), his parents Akiva and Chaya and his younger brothers Menachem Mendl and Avraham who were murdered in the Shoah